Le vene varicose: come e perché si formano
Ambulatorio di angiologia PoliMed. Come affrontare il problema delle vene varicose
Le vene varicose o varici sono vene con valvole incontinenti più o meno dilatate. Ciò che trasforma una vena in una varice è l’incontinenza valvolare; la dilatazione venosa può essere la causa o l’effetto di tale condizione. Nella formazione delle vene varicose o varici l’ elemento, forse il più importante e condizionante, è la personale costituzione. Le vene variano da individuato ad individuo per la loro particolare costituzione. Tutti hanno la femorale e la grande safena ma spessori, grandezze, qualità dei tessuti differiscono enormemente tra i vari individui.
Pertanto alcuni individui hanno apparati venosi più fragili, più deboli, più predisposti a rimanere danneggiati dai vari “attacchi” che la vita riserva. La “malattia” è sempre la risultante dell’equilibrio tra stimoli aggressivi e capacità difensive dell’organo. C’è chi ha predisposizione a varici di piccolo calibro ma vene safene di buona qualità; chi ha debolezze delle pareti delle safene ma neanche un “capillare”; c’è chi ha emorroidi e nessuna varice agli arti; chi è pieno di vene varicose agli arti ma non ha emorroidi, chi ha varici pelviche solamente e chi ha varicocele solamente e così via dicendo.
Le patologie venose:
Varici primitive sono quelle ove il cedimento strutturale è ravvisabile come il primo evento di malattia.
Varici secondarie quelle ove il danno anatomico e funzionale è la conseguenza di altre patologie.
Varici Superficiali quelle che riguardano il circolo superficiale.
Varici Profonde quelle che riguardano l’ insufficienza del circolo profondo.
Varicoflebite identifica una infiammazione a varia etiopatogenesi che si complica con la formazione di un coagulo, all’interno della vena (trombo), più o meno occludente il lume del vaso.
Flebotrombosi identifica la formazione di un coagulo all’interno della vena (trombo) più o meno occludente il lume del vaso.
Emorroidi identifica la dilatazione di vasi appartenenti a uno o entrambi plessi venosi rettali.
Curare le Vene Varicose o Varici
La malattia venosa nella sua complessità trova oggi numerose risposte terapeutiche in gran parte affidate a protocolli di vasta condivisione fatto salvo il vecchio detto : “una cosa è la malattia altra cosa è il malato”.
In ogni paziente è presente il quadro di una malattia codificata e spesso protocollata nel suo trattamento, ma poi c’é qualcosa in più, qualcosa in meno, qualcos’altro. Ogni caso clinico è diverso e la cultura e l’esperienza del terapeuta gli permette di scegliere le soluzioni più idonee per quel paziente, verificherà la percorribilità delle soluzioni, realizzerà quella terapia, gestirà le diverse risposte alla terapia, fino al conseguimento del miglior risultato possibile allo stato dell’arte.
Esistono metodi innovativi di trattamento delle varici al di là dello stripping della safena. Metodi conservativi, che mirano a ripristinare, ove possibile ed indicato, il circolo venoso. La terapia TRAP è uno di questi metodi.
Altri metodi come la più nota terapia sclerosante e la meno nota scleromousse possono essere utilizzati sulla base dell’indicazione e della condivisione con il paziente.
Come affrontiamo il problema nella visita specialistica angiologica:
- Valutazione angiologia clinica accurata
- Esame ecodoppler venoso e arterioso
- Videoscopia della varice o della vena varicosa
- Valutazione del circolo superficiale e profondo. Una volta compreso
Dopo la diagnosi dell’origine del problema proponiamo le terapie possibili, ovviamente con la minore invasività possibile per evitare tecniche chirurgiche come lo stripping della safena:
– Scleroterapia e scleromousse
– Terapia TRAP
– Trattamento laser endoperivenoso
– Prescrizione di calze elastiche e presidi medici
Varici prima e dopo terapia con TRAP
Prima, subito dopo e dopo 1 mese, con TRAP
Ambulatorio di Flebologia
Angiologi:
Dr Roberto Giorgi
Dr Claudio Rosco